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Corto teatrale
di Davide Di Prima
tratto da “Racconti Siciliani di D. Dolci” e “Cittadine di L. Poli e V. Moretti”
Un teatro che vuole raccontare la storia, si trova sempre ad affrontare materiali densi, drammatici.
Nella rilettura in forma teatrale, di questi due testi, e nella messa in scena, ho voluto sperimentare ed affermare: che il teatro è l’arma per attraversare la contemporaneità, una trincea da cui continuamente, possiamo lanciare versi, sperimentare approcci creativi differenti. In una mia necessità, di aprire porte, sfondare sensi, travalicare l’oggettività del reale e permettere di respirare di nuovo.
Per far questo ho dato forza ad un testo, che favorisce l’immaginazione poetica, e che ritorna, quando serve, nel cuore dei conflitti interiori, nella voglia di comunicare ad ogni costo che siamo lì con un corpo, una voce un’anima. L’ ho fatto mettendo a confronto due storie diverse, accomunate da una forma di segregazione forzata: “la galera” per lui, “il convento per lei.
Nella messa in scena , il personaggio di Vincenzo non avrà futuro, rimane lì nel suo spazio,tra quattro mura, cercando di lanciare segnali al mondo che pare non ascoltarlo. Enrichetta invece, si darà un’altra occasione per uscire all’aperto ed aprirsi al mondo.
Nel personaggio di Vincenzo, tratto dal libro “Racconti Siciliani” di Danilo Dolci, detenuto al carcere dell’ Ucciardone di Palermo, viene fuori, la forza dei piccoli: quell’immensa energia che si libera nel momento stesso in cui l’esistenza si realizza per la prima volta e prende, per la prima volta, coscienza di sé. Una voce, una vita vissuta tra gli animali “mai ho visto cristiani, solo animali, loro sono muti ma ci manca la parola”. Da quella voce, viene fuori, la stratificazione sociale della Sicilia arretrata degli anni 50, e tutta l’umanità che ci sta dietro.
Con il personaggio di Enrichetta Caracciolo di Fiorino, tratto dal testo teatrale “Cittadine” di L. Poli e V. Moretti, siamo a Napoli, nel monastero di San Gregorio Armeno, quando l’arrivo di Garibaldi, reduce dalla spedizione dei Mille, suscita entusiasmo, emozione e tante speranze. Dal chiuso del convento, Enrichetta, monacata per forza, fervente libertaria e anti-borbonica, trova lo slancio per abbandonare il velo, uscire all’aria aperta e godersi finalmente la libertà di essere una cittadina tra le cittadine. Momento, questo, che gli servirà a riscoprire se stessa e a recuperare il suo rapporto con Dio.
Con
Davide Mazziotta Vincenzo
Chiara De Ninno Enrichetta Caracciolo di Fiorino
Luci Adriano Nubile
Musiche Davide Di Prima
Riprese Rocco Lombardi Broadcast Video Matera
Davide Di Prima
Repliche spettacolo Che sono le stelle del cielo?