Regia: Francesco Evangelista

In questi cinque anni di teatro amatoriale molte cose che ruotano dentro ed attorno al teatro contemporaneo ci hanno portato a riflettere su alcuni punti che oggi rappresentano il nostro pensiero.

Citando Peppino De Filippo:
“Far piangere è meno difficile che far ridere ed è per questo che, teatralmente parlando, preferiamo ed ammiriamo il genere brillante, da qualsiasi parte derivi, purchè abbia stile ed insegnamento.
Siamo sicuri che il dramma della nostra vita, di solito si nasconde nel convulso di una risata, provocata da un’azione qualsiasi e che a noi è sembrata comica, convinti insomma, che spesso, sulle lacrime di una gioia, si celino quelle del dolore ed è allora che la tragedia nasce e la farsa, la bella farsa si compie”.
La Compagnia Senzateatro apre la sua quinta stagione teatrale (2005-2006) con un classico della commedia Napoletana, dopo “ A che cosa servono questi quattrini ?” della stagione scorsa , continua il connubio della compagnia con la scrittura dell’intellettuale Napoletano Armando Curcio, che nel 1942, insieme ad Eduardo De Filippo, scrisse questa grandissima commedia in tre tempi dal titolo “ La Fortuna con l’effe maiuscola”, cavallo di battaglia di Eduardo, Peppino e Titina De Filippo negli anni `40. Fu poi portata al successo dai fratelli Giuffrè nelle Stagioni Teatrali 1983/84 e 1994/95 con più di settecento repliche conquistando il premio “Biglietto d’oro” a Taormina ed il “Premio Teatro” a Positano.
In questo lavoro, alla scrittura pungente di Armando Curcio, si unisce quella di Eduardo De Filippo, senz’altro la più ricca di comicità amara e di riflessione che affonda sempre nella sostanza pura dell’emozione e della commozione, senza entrare mai nella retorica e nel sentimentalismo.
La Fortuna con l’effe maiuscola è per noi soprattutto un lavoro denso di momenti in cui la drammaticità delle situazioni che si vivono si uniscono al grottesco, riuscendo a coinvolgere lo spettatore e a suscitare in lui emozioni autentiche.
La commedia ritrae la Napoli dei quartieri poveri degli anni 40, gli anni della guerra, dove la fame, l’arte d’arrangiarsi, la furbizia maliziosa fanno da retro-altare ai valori umani della vita che affioriano in maniera avvincente nelle dimostrazioni d’amore di una madre, Donna Cristina ( interpretata da Rosanna Tremamunno), per il figlio adottivo malato di mente Erricuccio (interpretato da Generoso Di Lucca): ed è quindi ancora teatro… quello che ci fa ridere e soffrire, ingredienti assoluti di questa commedia capace di appassionarci, soprattutto attraverso il suo protagonista Giovanni Ruoppolo ( interpretato da Francesco Evangelista) che, in un susseguirsi di situazioni avverse, ci farà rivivere le scelte sbagliate di un uomo in condizioni di miseria…
Il finale, rigorosamente a sorpresa, sarà la chiave di lettura reale di tutta quanta la struttura teatrale della commedia e sicuramente sarà ancora teatro vero.

Ringrazio Francesco Evangelista per la sapiente regia: l’ho visto lavorare a questa commedia con grande dedizione e grande rispetto per la scrittura davvero commovente della commedia. E’ riuscito a costruire tutti i personaggi magistralmente, lavorando con i singoli attori ed il risultato finale lo giudicherete voi stessi. Ha saputo cogliere, secondo me, l’essenza stessa del teatro di Curcio e di De Filippo, in una delle commedie, a mio modesto parere, più belle.
Ringrazio inoltre il lavoro degli attori che con impegno e dedizione hanno contribuito alla costruzione del personaggio da interpretare: Generoso Di Lucca, Rosanna Tremamunno, Domenico Epifania, Adriano Nubile, Savio Di Stefano, Maria Antonietta Tantone, Francesco Calabrese, Rossella Carrescia, Giuseppe Petrone e Vincenzo Ambruso. Ringrazio ancora Salvatore Di Lucca e Pasquale De Lucia per le mirabili scenografie che hanno preparato, segno di una crescita che ha coinvolto anche loro; hanno lavorato con spirito di sacrificio, dando dimostrazione di grande amore per il teatro. Ed infine il mio ringraziamento va a Michele Sechi, Rosanna Cavallo e Carmela Laino per l’apporto tecnico ed umano che hanno dato e che daranno in futuro.

Scene e Luci: Salvatore Di Lucca e Pasquale De Lucia
Fonico: Michele Sechi
Musiche: Davide Di Prima
Costumi e Trucco: Carmela Laino e Rosanna Cavallo

Personaggi e Interpreti
Giovanni Ruoppolo: Francesco Evangelista
Erricuccio: Generoso Di Lucca
Donna Cristina: Rosanna Tremamunno
Avvocato Manzillo: Domenico Epifania
Notaio Bagliulo: Adriano Nubile
Don Vincenzo: Savio Di Stefano
Donna Amalia: Maria Antonietta Tantone
Barone di Torrepadula: Francesco Calabrese
Donna Concetta: Rossella Carrescia
Il Brigadiere: Vincenzo Ambruso
Dottor Gervasi: Giuseppe Petrone