Regia: Francesco Evangelista

Lo spettacolo
Sogno e realtà, speranze e delusioni, mondo dei vivi e mondo dei morti, prosperità e miseria, denaro e sentimenti, egoismo e solidarietà, razionalità ed istinto: questo ed altro ruota attorno al gioco del lotto, tradizionale motivo e chiave di lettura della cultura napoletana che ancora oggi è alla ribalta nel bel paese.
Così si pone cronologicamente “Non ti pago!”, commedia “brillante ma ambigua” del 1940. Il titolo, come per altre opere eduardiane, è la battuta – ritornello di Ferdinando Quagliolo, protagonista di una vicenda che, al di là degli aspetti farseschi , dell’intreccio, si rivela in grado di far luce su una complessa realtà psicologica, culturale e sociale.
Al centro, dominante nella cultura meridionale e nel teatro Euardiano, è la famiglia, di essa continuano a far parte a pieno titolo, con i loro diritti e doveri, anche i morti.
Il sogno, insieme ad altri messaggi misteriosi, ma decifrabili da quanti ne conoscono i codici, diventa mezzo privilegiato di comunicazione e di intervento, non sempre benefico, da parte dei trapassati.
È questa la convinzione incrollabile di Ferdinando Quagliolo (interpretato da Francesco Evangelista); e a sostenerla sono chiamati gli strumenti della ragione, che trova nelle leggi la sua compiuta espressione, e di una religione in cui il culto dei morti assume anche connotati opportunistici. Gli atteggiamenti del protagonista, talvolta irrazionali ma mai privi di una loro logica, portano alla luce le tensioni latenti con la moglie Concetta (interpretata da Rosa Asmundo), con la figlia Stella (interpretata da Dominga Di Marsico) con la cameriera Margherita (interpretata da Rossella Carrescia) e che coinvolgono, con ruoli diversi, anche altri personaggi, in particolar modo Aglitiello suo consigliere uomo di fatica di casa Quagliolo (interpretato da Generoso Di Lucca) e dal fortunato Mario Bertolini (interpretato da Domenico Epifania) .
Ignoranza, testardaggine, presunzione e un pizzico di follia caratterizzano Ferdinando che, fratello di altri personaggi Eduardiani, insegue ad ogni costo i propri fantasmi, le situazioni paradossali generano comicità, ma mettono a nudo aspetti nascosti di tutti e ci mostrano realtà della vita meritevoli di attenzione e riflessione, ora insieme all’Avvocato Strumillo (interpretato da Adriano Nubile) ora con i figli del notaio Frungillo Luigi e Vittorio Frungillo (interpretati rispettivamente da Francesco Calabrese e Giuseppe Petrone) ora con Don Raffaele il prete (interpretato da Savio Di Stefano) con la Signorina De Biase (interpretata da Teresa Sinisi) e con la Zia di Mario Bertolini Erminia (interpretata da Michela Siracusa)
Eduardo, rivivendo motivi profondamente radicati nel passato alla luce del suo presente, ha il potere di farceli rivivere alla luce del nostro: è il segno della poesia di un artista, cui la Compagnia Senzateatro intende rendere onore portando sulla scena, uno dei suoi capolavori .

La Compagnia
Il teatro è grande, è vero, se è specchio della vita e promuove la crescita dell’uomo che sul palcoscenico vede proiettati i suoi “fantasmi”. Ed il teatro di Eduardo non teme confronti: sulla scena pone uomini che ogni giorno si confrontano con le difficoltà, i drammi, le speranze dell’esistenza, cadono e si rialzano, dubitano e credono, nella incessante ricerca di risposte in grado di aiutarli a sostenere il peso della vita.
La compagnia Senzateatro per la stagione 2005/2006 presenta un classico del teatro Eduardiano. Un lungo lavoro e l’entrata di nuovi attori, hanno mosso la costruzione di questo caposaldo della commedia teatrale Napoletana. Un ringraziamento particolare a chi ha contribuito alla realizzazione.
Alla Regia di Francesco Evangelista che anche in questo lavoro, ha con efficacia e maestria riletto il testo Eduardiano, rispettandone la scrittura, ma apportando modifiche che lo spettatore attento riconoscerà come rivisitazioni teatrali efficaci nell’ espressione del nostro tempo.
Alle scenografie allestite con grande dedizione da Salvatore Di Lucca e Pasquale De Lucia , a Rosanna Cavallo e a Carmela Laino per il loro apporto, a Michele Sechi per il sito web.